Giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti per promuovere la strategia Rifiuti Zero

Il 14 ottobre è la Giornata mondiale contro l’incenerimento dei rifiuti promossa da GAIA, Global Alliance fon Incinerator Alternatives (oltre 650 membri provenienti da 92 paesi del mondo) che ha sollecitato tutti i governi ad impegnarsi per adottare la strategia Rifiuti Zero. Ciò implica che il sistema di gestione dei rifiuti si basi sulla prevenzione, riduzione, riutilizzo, riciclaggio e compostaggio.

Il principale motivo per cui la soluzione di incenerire i rifiuti è sconsigliabile è che non rientra nella regola delle tre ‘R’ su cui si basa l’economia circolare: ridurre, riutilizzare e riciclare. I rifiuti, infatti, andrebbero ri-usati finché possibile e infine riciclati e cioè smaltiti nella raccolta differenziata e lì trasformati nuovamente in materia utile. Incenerire, nella gerarchia del ciclo dei rifiuti, si posiziona, dunque, solo un gradino sopra la discarica e, ovviamente, la dispersione sconsiderata in ambiente.

I fumi della combustione prodotta dall’inceneritore finiscono in atmosfera e sono responsabili dell’immissione di gas nocivi. Tra i gas emessi c’è anche la CO2, responsabile dell’effetto serra e del riscaldamento globale. Inoltre, il residuo della combustione è un rifiuto che a sua volta va gestito e smaltito. Le scorie rimanenti equivalgono a circa un decimo del volume dei rifiuti bruciati e sono costituite da ceneri volatili e da rifiuti pesanti.

Nonostante gli inceneritori abbiano un impatto ambientale e sfuggano all’economia circolare, la loro dismissione immediata non è proponibile: l’alternativa allo smaltimento tramite combustione è la discarica. La soluzione, pur con tutti i suoi limiti, rappresenta in molti casi il minore dei mali per lo smaltimento di rifiuti. Per questo motivo è ancora largamente adottata in molti Paesi europei, con impianti sempre più puliti ed efficienti.